Recupero Green di siti contaminati per produrre energia rinnovabile

Il 26 settembre 2023, la Regione Abruzzo ha pubblicato un documento innovativo intitolato “Linee guida per la bonifica di siti orfani di discariche. Procedure, analisi di rischio e progetti per la produzione di energia rinnovabile” (1). Questo documento è il risultato di un lavoro complesso e articolato svolto da un gruppo di lavoro composto da esperti afferenti a diverse organizzazioni. Tra le organizzazioni vi sono: Task force PNRR, ISPRA, CREA, ISS e la Regione Abruzzo (1). Il tema principale è il recupero “green” dei siti contaminati e, nell’ottica della sostenibilità, il fine è quello di produrre energia rinnovabile.

Obiettivi del recupero “Green”

Gli obiettivi del recupero “green” dei siti orfani di discariche sono coerenti con il target di recupero economico ed ambientale dei siti orfani per una ripresa green di tali aree, sede di discariche storiche, per la produzione di Fonti di Energie Rinnovabili (FER) o per il risanamento urbano (1). Il documento ha la finalità di supportare le tecniche di risanamento a basso impatto ambientale per la bonifica e il recupero dei siti orfani (1).

Procedura iterativa

Il progetto di bonifica è scelto attraverso un processo iterativo. Tale processo ne consente il perfezionamento e l’implementazione in tutte le fasi, prima durante e dopo gli interventi (1). La procedura inizia con una valutazione innovativa del rischio per le discariche, basata sul principio di “fit for use”, e prosegue con la selezione delle tecnologie di bonifica e recupero applicabili alle condizioni specifiche del sito e strategiche per l’area (1).

La procedura iterativa utilizzata per la bonifica dei siti orfani di discariche è un processo che consente il perfezionamento e l’implementazione del progetto di bonifica in tutte le fasi, prima, durante e dopo gli interventi. Questa procedura inizia con una valutazione innovativa del rischio per le discariche, basata sul principio di “fit for use“. Questo significa che la valutazione del rischio è specificamente adattata alle condizioni uniche e specifiche del sito di discarica in questione.

Successivamente, vengono selezionate le tecnologie di bonifica e recupero applicabili alle condizioni specifiche del sito e strategiche per l’area. Questa selezione è guidata da una serie di criteri, tra cui l’efficacia della tecnologia nel ridurre i rischi per la salute umana e l’ambiente, la fattibilità tecnica e economica, e la compatibilità con gli usi futuri previsti per il sito.

Durante l’implementazione della bonifica, il progetto viene continuamente monitorato e valutato per garantire che stia raggiungendo gli obiettivi prefissati2. Se necessario, il progetto può essere modificato o adattato in base ai risultati del monitoraggio e della valutazione. Infine, una volta completati gli interventi di bonifica, il sito viene monitorato a lungo termine. Il monitoraggio è necessario per garantire che le misure di bonifica rimangano efficaci nel tempo.

Linea guida per il recupero green dei siti contaminati

La Linea Guida descrive e dettaglia le procedure tecniche per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione del rischio legate alle tecnologie di bonifica (tradizionali ed innovative) per il recupero dei siti orfani (1). Questo al fine di agevolare sia i progettisti, sia le amministrazioni pubbliche nelle scelte progettuali coerentemente con la finalità di concludere positivamente il procedimento di bonifica e recuperare integralmente i siti per la collettività (1).

Model Canvas

Il processo iterativo è supportato da un “model Canvas”, che si presenta sotto forma di schema grafico ad anelli (1). Il modello fornisce in maniera agevole la soluzione più idonea al risanamento e al riutilizzo per produzione di energia rinnovabile, bioenergie o forestale (1).
Il modello Canvas è uno strumento di gestione strategica che permette di conoscere gli aspetti chiave del proprio business: come si relazionano e si compensano tra loro. È stato sviluppato dal consulente aziendale Alexander Osterwalder e dal professore di sistemi informativi e gestione Yves Pigneur. Questi hanno definito 9 categorie che rappresentano i componenti di base di un’organizzazione (2).

Idoneità al recupero del sito: da verde a rosso corrisponde, rispettivamente, a sito che va da idoneo a non idoneo. Fonte: https://www.regione.abruzzo.it/content/siti-orfani

Piano di interventi del recupero green dei siti contaminati

Il piano degli interventi prevede un valore complessivo degli accordi pari a € 2.534.143,06. Questo fondo è distribuito per cinque diversi interventi: 2 nella provincia di Chieti, 2 nella provincia di Teramo e uno a Pescara (3).

A noi di BeLabs la sostenibilità e il monitoraggio interessano particolarmente, per questo nel nostro blog ne parliamo spesso.

Conclusioni

In conclusione, queste linee guida rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile. I siti orfani possono essere recuperati e trasformati in fonti utili di energia rinnovabile.

Per diversi motivi le nuove linee guida sono essenziali:

  • Riduzione del rischio: forniscono un quadro per la valutazione del rischio specifico per ogni sito di discarica, permettendo di identificare e mitigare i potenziali rischi per la salute umana e l’ambiente.
  • Selezione delle tecnologie di bonifica: aiutano nella selezione delle tecnologie di bonifica più appropriate per le condizioni specifiche del sito.
  • Monitoraggio e valutazione: stabiliscono procedure per il monitoraggio e la valutazione del progetto di bonifica, garantendo che gli obiettivi di bonifica siano raggiunti.
  • Recupero economico ed ambientale: promuovono il recupero economico ed ambientale dei siti orfani attraverso la produzione di energia rinnovabile o il risanamento urbano.
  • Rigenerazione forestale: in aree non congeniali al fotovoltaico, permettono l’applicazione estesa delle tecniche di fitorimedio, contribuendo anche al raggiungimento dell’obiettivo climatico.

In sintesi, queste linee guida forniscono un quadro completo e dettagliato per la gestione efficace dei siti orfani di discariche in Abruzzo, promuovendo al contempo la sostenibilità ambientale e economica.

Riferimenti

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