Close up women eye scanning technology in the futuristic, operation, eye cataract. U.S. Army photo illustration

Sta arrivando Google Lens e i suoi super-poteri

Un nuovo passo in avanti per dotare di capacità realmente smart gli Smartphone da parte di Google.

 

Il lancio è stato anticipato via Twitter ed è in fase di “rolling out” l’aggiornamento Google Lens per Google Foto e Google Assistant che dota di capacità di riconoscimento visivo il proprio dispositivo (al momento solo Android mentre il supporto per IOS di Apple arriverà in seguito): utile ad esempio per richiedere informazioni su un monumento o altro elemento del paesaggio facendogli solo una foto oppure per creare un contatto completo nella propria rubrica telefonica dalla foto del biglietto da visita di una persona.

I terminali di fascia premium dei principali produttori (come Samsung, LG, Nokia, Sony, Motorola…) saranno in grado di usare questa capacità anche tramite il Google Assistant, mentre negli altri casi sarà necessario utilizzare manualmente il riconoscimento e funzioni associate tramite Google Foto.

Questo altro non è che un esempio concreto di applicazione su larga scala di machine learning e di integrazione di servizi nell’Internet of Things (interazione automatizzata tra fotocamera, riconoscimento di immagini, consultazione di grandi quantità di dati da cui trarre le informazioni relative, capacità di mettere in relazione tutti questi dati in modo automatico…).

Le possibilità sono ovviamente enormi e al momento poco più che un antipasto di quello che realmente sarà possibile ottenere con il crescere della potenza di calcolo e delle capacità “relazionari” dei chip dedicati a questo tipo di computazione (i famosi chip dedicati all’intelligenza artificiale).

Al momento il sistema è in grado anche di riconoscere i personaggi famosi (vedi qui) e già solo questo punto ha fatto sorgere più di un dubbio su quanto la privacy ne soffrirà con il diffondersi di questa e altre tecnologie simili.

Fonte: Macitynet  Google Photo Twitter account

Foto: (c) U.S. Army photo illustration

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